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Autore Nostalghia, di Andrej Tarkovskij
TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 02-07-2007 20:23  
Preambolo tedioso et autocompiaciutamente umile...(quando in realtà sono un narciso intellettuale di schifosa fattura pur non essendo che il riflesso dello specchio sul quale scintilla la luce dei miei avi).

Tante persone più in gamba di me nel forum avrebbero potuto recensire questo film di Tarkovskij, ma visto che non ci ha pensato nessuno, mi accollo tale piacevole peso, sperando di non fare la figura del pivello.

Non essendo studente di cinema ma solamente puro fruitore, (termine che rubo al mio corregionale Skualo) mi accosto ai film soprattutto con l'occhio del cuore, più che con il calibro del perfezionista cultore dei piani-sequenza, della steadycam o della conta dei movimenti della mdp.

Passando il tempo mi accorgo di essere più attento anche ai tecnicismi, com'è giusto che sia, ma senza lasciarmi travolgere dalla smania di perfezionismo che noto nei critici o negli studiosi puri, che spesso, a mio modesto parere, vanno al cinema con il righello e il compasso, più che con un cesto da riempire con le emozioni raccolte durante la visione.

Dopo questo cappello introduttivo autobiocinematografico, in sostanza un "Ve racconto li films a modo mio...", vorrei parlare di questo film. Tentare un approccio da visionario amante di tutto ciò che è Arte senza le pretese del cultore esasperatamente snob.

Nostalghia è la penultima pellicola del poeta russo con la macchina da presa in spalla, alias Andrea Tarcovschi.

Nostalghia, dirà qualcuno, è un palloso esercizio di stile. Come tutti i suoi films. Bolso, verboso, eccessivamente letterario e venato di striature maldestramente autoreferenziali (chi ha dimestichezza col linguaggio del cineasta russo mi capisce...).

Si potrebbe affermare, come ho letto in qualche sito di cinema non Filmuppense, che con Nostalghia inizia la fase calante del Tarkj, sempre più autocompiaciuto dal proprio esasperato e per molti esasperante "vedere lento".

"...Du palle sti campi d'erba, sti uomini riflessivi oltre ogni umano sentire...Ma nei films di Tarkovskij piove sempre?? Candele ovunque...alberi rinsecchiti solitari...ammè sto regista mi scassa le palle!..."

Questa è la più comune e sfatta (a mio parere) accusa che si muove allo zar Andrej.

Certo è come sempre tutto fin troppo soggettivo. Ho un amico laureato in economia, intelligentissimo e sensibile che ha preso sonno nei titoli di testa di Stalker...comunque rispettabile, lo stesso te vojo bbene Marco!

Ma non voglio dilungarmi oltre nella palude del popolino...

Andrej Gorciakov è un poeta molto stimato in patria che si reca in Italia con l'amica Eugenia per studiare i luoghi dove visse un musicista russo, tal Sinovski, morto poi suicida.
L'Italia centrale è appunto il teatro delle divagazioni tarkovskijane. Arte a profusione nel loro italian tour: Piero Della Francesca e la Madonna Del Parto, con puntatina (puntatona, a dire il vero, visto i corsi e ricorsi) a Bagno Vignoni, vicino Siena, dove fumosa e pacificante appare ai loro occhi la piscina di Santa Caterina, vero e proprio fulcro e asse portante al tempo stesso, del film.

E qui...compare il matto Domenico. Matto per tutti gli abitanti del paesello. Pazzo solo all'apparenza. Una volta insegnante, Domenico ora siede su di una bicicletta appoggiata ad un muro e pedala stando fermo verso chissà quali lidi, quali mete.

(Fuori tema): La figura di quest'uomo mi ha portato alla mente quella meravigliosa canzone di De Gregori, I Matti per l'appunto, e trovo sia un abito perfetto per lui...

Domenico versa l'olio sulle sue piante e dice che "...Una goccia più una goccia non fa due gocce, ma una goccia più grande...".
Ma la sua vera missione è quella di attraversare la piscina con una candela in mano, riuscendo a portarla in salvo da una sponda all'altra, proteggendola dagli sbuffi dell'acqua calda.

Andrej si innamora di questo bizzarro personaggio, non lo crede un pazzo ma vede in lui un portatore incredibile di fede. Ma attira su di sè le ire della bella Eugenia, che scocciata dalle poche attenzioni e da un uomo più forte che la aspetta a Roma, se ne va.

Domenico vede in Andrej la persona giusta che potrebbe portare a termine il suo "folle progetto", portare in salvo quella candela sull'altra sponda della piscina.
Andrej dopo un soggiorno profondamente meditatorio si reca a Roma, ed Eugenia lo avverte che c'è un matto che sta organizzando una manifestazione. Domenico...

Un matto che riesce a riunire tanti matti sotto la scalinata ed urlare in piedi sul cavallo slogan di una bellezza lancinante come "Dobbiamo tornare indietro, dove abbiamo sbagliato la strada...", forse non è poi così pazzo come si potrebbe pensare.

Domenico si dà fuoco, trapassa lì, in questo mondo che non l'ha capito, o forse è il mondo che non ha compreso quali siano davvero le cose importanti.

Andrej che non sa cosa sta accadendo al suo amico, sta per partir per ritornare in Russia. Ma qualche cosa lo trattiene. Deve compiere la sua missione...
Ignaro di tutto torna a Bagno Vignoni e sotto gli occhi dei paesani stupefatti...inizia la sua traversata. Con la candela accesa in mano tenta, ritenta, di arrivare alla sponda opposta della piscina di Santa Caterina. Barcolla, cade, si rialza, La fiamma si spegne più volte.
Ma non desiste. Tenta ancora, un'ultima volta...e mentre riesce ad arrivare di là, mentre appoggia la candela, un attacco di cuore lo lascia a terra.

Una delle immagini simboliche più alte, una delle sequenze più straordinarie di sempre, questa lotta contro tutto. La metafora della vita...cadere, rialzarsi. Spegnersi. E bruciare ancora...Continuare. Continuare finché si ha fiato e non arrendersi alla cattiveria del tempo.

Andrej ritrova la sua casa, il suo cane, nella cornice magnifica della cattedrale, i suoi affetti, oltre questa vita. Tutto ritorna. Quella candela gli è costata molto, ma ha pur avuto un valore tale sacrificio. Alla fine, Andrej è ritornato a casa.

Questo, in sintesi, Nostalghia.
Davvero un film da tenere nel cuore, come una gemma preziosa per ripararci dalla follia vera della vita, quella della frenesia che ci circonda ogni giorno senza saper cogliere il vero succo di tutto: ciò che è semplice è ciò che di più bello esiste

_________________
" ...Una goccia più una goccia fanno una goccia più grande, non due... "

[ Questo messaggio è stato modificato da: TomThom il 02-07-2007 alle 21:00 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-07-2007 16:46  
quote:
In data 2007-07-02 20:23, TomThom scrive:
Tante persone più in gamba di me nel forum avrebbero potuto recensire questo film di Tarkovskij, ma visto che non ci ha pensato nessuno, mi accollo tale piacevole peso



Ma la tua non è una recensione, o critica del film, bensì un'esposizione sinottica un po' allargata, con qualche indicazione sulla "morale" della favola. Manca del tutto il "racconto" dello splendore delle immagini, di quel veder cader la neve dal tetto, inesistente, a cielo aperto, di San Galgano, che stende sul prato/pavimento della chiesa il suo immacolato manto bianco che monda (secondo la morale) e che pure - ed è quel che più conta - crea un magico sortilegio visivo, immaginifico, surreal-metafisico.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 04-07-2007 17:18  
Eh, appunto...non ho fatto "Tutto Nostalghia minuto per minuto"...Tanti particolari li ho deliberatamente evitati, altrimenti non finivo più perché stavo uscendo, e ho scelto un approccio da profano quale sono.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-07-2007 23:27  
Ma no, scherzavo, hai detto cose giuste, solo un po' troppo - date le tue premesse - lontane da ciò che dovrebbe rappresentare una recensione. Parli della storia, poco del film.
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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 19-08-2008 15:01  
Eppure sto film non mi ha convinto per niente...
se lo confronto a Solaris o a Stalker mi sembra un Tarkovskji minore

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-08-2008 15:31  
quote:
In data 2008-08-19 15:01, Skizotrois scrive:
Eppure sto film non mi ha convinto per niente...
se lo confronto a Solaris o a Stalker mi sembra un Tarkovskji minore



Co' 'sti du' pezzi da novanta, la nostalghia non ci guadagna!

Bentristornato!
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